Obama, l’America e il partito moderno
Lodovico Festa e Giulio Sapelli
Nel libro-conversazione “Obama, l’America e il partito moderno” Lodovico Festa e Giulio Sapelli ci raccontano perché la democrazia americana è così speciale e perché nella patria di tutti gli eccessi del capitalismo il voto della povera gente possa cambiare le sorti di un’elezione e di un intero continente. Gli autori partono dalla riconferma nel novembre 2012 del presidente in carica, analizzando una dura campagna elettorale in tempi di difficoltà economiche, per risalire alle fondamenta della democrazia americana, alla vitalità delle sue plurisecolari istituzioni e in particolare alla funzione che vi esercitano i partiti. In tempi di spacciatori della supremazia delle élite è utile riflettere su come nella più dinamica delle nazioni occidentali, il peso del voto di un lavoratore dell’auto o di un bottegaio “latino” sia essenziale. E che per conquistarlo agiscano partiti che, lungi dall’essere espressione di inconsistente leggerezza di cui scrive qualche frettoloso osservatore europeo, sono organizzazioni ben radicate storicamente e socialmente, che si trasformano ma restano sempre luogo di selezione di idee e di un ceto politico sostanzialmente autonomo dagli altri poteri che contano in una società complessa come quella americana.