Persona e impresa
Un caso di etnografia aziendale
Questo volume raccoglie l’elaborazione dei risultati di un lavoro etnografico condotto in prima persona dall’autore presso un’impresa oggi di media dimensione – che nello specifico produce articoli per serramenti – ma arriva a conclusioni e proposte euristiche di portata generale per lo studio della piccola e media impresa in prospettiva storica. La ricerca pone al suo centro il rapporto tra persona e organizzazione economica. L’autore ricorre a modelli esplicativi e a strumenti di indagine profondamente rinnovati rispetto alla consolidata tradizione della business history. La ricostruzione storica si fonda su un reale sforzo di contaminazione interdisciplinare tra storia dell’impresa, storia economica, storia sociale, antropologia e sociologia. Sapelli ha realizzato una serie di interviste in profondità a molti personaggi che hanno intrecciato lunga parte della propria esistenza con quella dell’impresa: l’affabulazione e la narrazione di questi protagonisti, che divengono così riconosciuti co-autori del volume, costituiscono una straordinaria fonte per la ricerca. Le storie di vita e di lavoro consentono, con un plus cognitivo, di disgelare il segreto meccanismo costitutivo dell’evoluzione – o dell’entropia – d’impresa. Realizzata nel corso di una permanenza in azienda per diversi mesi, la ricerca unisce l’osservazione partecipante dei fenomeni e dei comportamenti alla raccolta delle storie di vita dei protagonisti, senza dimenticare di incrociare queste fonti con la scarna documentazione cartacea conservata nell’archivio dell’azienda stessa. Ne emerge un quadro che fonde aspetti clinici e analitici e che verifica, e articola secondo molteplici percorsi, la definizione di che cosa costituisca la specificità più essenziale della piccola e media impresa. Il prevalere di un sistema di relazioni fondate sulle persone piuttosto che sui ruoli. Un sistema organizzativo frugale e tutto incentrato sul core business e sulle capacità tecniche del proprietario imprenditore e dei suoi più immediati collaboratori. La sovrapposizione della proprietà familiare al controllo gestionale. Una tenace resistenza ad ampliare la dimensione di scala e l’area di coordinamento delle risorse impegnate nell’impresa per assicurare, insieme al profitto, anche la continuità del controllo corporato che la famiglia esercita. Un comportamento sul mercato che enfatizza una produzione altamente differenziata e di nicchia. Modalità di apprendimento per prova ed errore.